MATERIALI PER L'INSEGNAMENTO - LETTERATURA
LA CASA VIOLA, Marco Erba
LA CASA VIOLA
Autore: Marco Erba
Editore: Áncora Wow 2022 - € 12,00
Pagine: 158
Target: da 10 anni
Una vita perfetta
Clelia è una ragazzina che sta concludendo la scuola elementare a Margarita, “la città più perfetta del mondo”, amministrata da una affascinante Presidentessa. Clelia, grande calciatrice e adoratrice di Iron Man, vive in una lussuosa villa, ha a disposizione un autista che la porta a scuola in limousine, raggiunge risultati scolastici strepitosi e ha un gruppo di amici affezionati, tra cui Claudia, la sua amica del cuore. L’inizio dell’estate porta con sé una notizia da capogiro: Claudia ha fatto da intermediaria con Ettore, il compagno per cui Clelia prova un forte sentimento, rivelandogli l’affetto della ragazza per lui. “Mancava solo un pezzo al puzzle perfetto della sua esistenza, ed ora anche quello si era incastrato al suo posto”.
Esperienze misteriose - la Casa Viola
Siamo alla vigilia della partita decisiva del campionato femminile; per stemperare la tensione, Clelia porta Neve, il suo gigantesco cane, nel parco di Margarita; ma qui ella diventa protagonista di un episodio incomprensibile. Sulle rive del laghetto del parco, mentre tutto sembra fermarsi in modo innaturale, Clelia viene risucchiata nel profondo dell’acqua, e assiste con orrore a un consulto medico, in cui il dottore emette una diagnosi senza speranza. Turbata da tale esperienza, Clelia si accorge che affiorano nel suo universo patinato e senza difetti delle voci e dei ricordi cui non riesce a dare una spiegazione. Nel mondo utopico di Margarita (dove gli umani hanno solo quattro dita, mancano dell’anulare) vi è una sola inquietante presenza fuori posto: si tratta della Casa Viola, una sgangherata catapecchia su cui corrono strane voci: la abiterebbe un vecchio maligno che nessuno ha mai visto, ma che viene descritto come terribilmente pericoloso. Clelia per recuperare un frisbee perduto si avvicina alla Casa Viola, ma la Presidentessa in persona appare per dissuaderla, promettendole di sceglierla come Predestinata a succederle al potere. Stordita e confusa, Clelia nella zona del parco popolata di antichissime bizzarre statue ha un’altra visione: due occhi azzurri e il ricordo di una corsa spingendo una sedia a rotelle. Nel frattempo con una entusiasmante rimonta Clelia guida la propria squadra alla vittoria nella partita decisiva del torneo.
Altre terribili visioni
Gli incubi di Clelia si susseguono senza sosta, e hanno strane caratteristiche: avvengono in presenza di acqua, sono accompagnati da un rombo prepotente dentro la testa, e da voci che invitano a ricordare, a tornare indietro nel passato. I personaggi che compaiono hanno cinque orribili dita, e non quattro come a Margarita. Durante un rilassante bagno post-partita, la ragazza assiste in visione a un nuovo colloquio con un medico; questi diagnostica per Clelia la “sindrome di Osgood-Schlatter” che le impedirebbe di giocare a calcio per molti anni. Ella rivive poi il primo incubo con il dottore (un veterinario) che emette una sentenza di morte per il cane Neve. E assiste con raccapriccio allo scherno di Ettore, che la rifiuta e la deride. A questo punto, richiamata da una voce che la invita a entrare nella Casa Viola per essere aiutata a capire che cosa le sta succedendo, rompe ogni indugio e varca la soglia della misteriosa dimora.
Il Vecchio Viola e il ricordo della vita vera
In una stanza al piano superiore, la attende uno strano personaggio: il Vecchio Viola. Ha occhi azzurri e una voce da bambino, è appollaiato su una sedia a rotelle. Il Vecchio accoglie amorevolmente Clelia, e le rivela di averle inviato le visioni per spingerla a entrare da lui nella Casa Viola, e per mostrarle “la verità”, in opposizione alle illusioni di Margarita. Con grande sofferenza, Clelia accetta di essere riportata nella sua vita vera; immerge le mani in una vasca di acqua cristallina, e finalmente ricorda.
Rivive così il suo vero passato, con due genitori poveri ma affettuosissimi, in una modesta villetta; ripassano davanti ai suoi occhi le visioni già vissute: la delusione per il rifiuto di Ettore, la morte del cane Neve, la diagnosi sconvolgente della propria “sindrome di Osgood-Schlatter”. Affranta e sconvolta per questi dolori, Clelia si vede entrare nel parco delle Grandi Statue e lì sognare e desiderare di fuggire in una vita perfetta; il desiderio si è avverato: nella visione, quando riapre gli occhi, si trova a Margarita, e ha dimenticato tutto.
La grande sfida e il sogno di Riccardo
A Clelia è stato ormai tolto il velo che le nascondeva la propria vera realtà, e a questo punto si trova in un dilemma drammatico: proseguire nella falsa perfetta illusione o accettare di tornare nella vita vera. Il Vecchio Viola la incoraggia a scegliere coraggiosamente la verità, ma per fare questo vi è un’ultima prova: affrontare la Presidentessa, che è all’origine di Margarita. Clelia uscita dalla Casa Viola è tentata di lasciar perdere tutto, ma un sogno rivelatore la rilancia nella lotta: il Vecchio Viola si trasforma in un bambino dagli occhi azzurri: il cuginetto Riccardo, compagno di giochi infantili. E’ lui il Vecchio Viola, all’origine di tutta l’avventura.
Nel Palazzo della Presidentessa - Rosella
Accompagnata da Neve, Clelia si dirige decisa al Palazzo delle Colonne, dimora della Presidentessa. Tutto sembra predisposto per lasciarla entrare nel Bianco Ufficio; qui la Presidentessa si fa raccontare da Clelia tutta la sua vicenda, affermando poi di conoscerla già: “So tutto quello che accade a Margarita. So tutto quello che accade a te. Fuori e dentro di te”.
A questo punto Clelia gioca il tutto per tutto: “Voglio sapere perché sono finita qui, prigioniera di questa vita perfetta. Voglio sapere… la verità su tutto questo”.
La Presidentessa, dopo aver magnificato il mondo virtuale, molto più soddisfacente del reale, le racconta la storia di Rosella, la Regina Creatrice di Margarita: una bambina dai poteri straordinari, capace di parlare con gli animali e di guarire le persone. Rosella aveva sposato uno scultore, che però era morto travolto da un fiume in piena. E anche la bimba che avevano avuto era stata portata via da una pestilenza che dilagava nella regione. Rosella sconvolta si era ritrovata in un Parco popolato da Grandi Statue, e lì aveva desiderato con tutta sé stessa un mondo senza dolore. Al suo risveglio, era nata Margarita, la città della perfezione.
La drammatica scelta e lo scontro finale
La Presidentessa tenta di convincere Clelia a rimanere con lei nel mondo virtuale così perfetto e soddisfacente; ma messa alle strette confessa di non ricordare più chi era prima: il prezzo della perfezione è l’oblio. A questo punto Clelia prende una decisione irrevocabile: vuole tornare alla sua vita vera. La reazione della Presidentessa è terribile: fa prendere vita a una tartaruga sulla sua scrivania; essa diventata gigantesca si scaglia contro Clelia e Neve. Appare all’improvviso anche il Vecchio Viola, ma la tartaruga lo inghiotte all’istante. Sembra tutto perduto, ma compare all’improvviso Riccardo, che anziché infierire contro la Presidentessa la avvolge di compassionevole pietà: “Mi dispiace!”. La donna del potere scoppia in un pianto dirotto, e si trasforma in quello che era veramente: una vecchina bianca e curva. Margarita scompare con tutte le sue meraviglie, ritorna il mondo reale.
Clelia si ritrova nel proprio letto: attorno a lei i veri genitori, gli zii, il cugino Riccardo. Con sollievo le raccontano di un sonno profondo, invincibile in cui era caduta il giorno prima. E’ stato tutto un sogno, quindi? Alcuni particolari sembrerebbero negarlo. Clelia in compagnia di Riccardo assapora comunque questo nostro mondo imperfetto, meraviglioso.
“Immaginate una vita in cui avete tutto ciò che desiderate, non solo beni materiali, ma anche il vero amore, il partner perfetto, gli amici migliori e un futuro radioso. Sareste disposti a rinunciare a tutto questo in nome di ciò che è giusto, dire no a un sistema progettato per soddisfare ogni vostro bisogno?” (Olivia Wilde, regista di Don’t worry darling, presentato il 5 settembre 2022 alla Mostra di Venezia).
Sorprendente questa frase pronunciata recentemente dalla regista Wilde: il tema dell’utopia, del mondo perfetto non smette di suscitare interesse e attenzione. Anche Alessandro D’Avenia ha trattato l’argomento nel suo articolo “Cercasi vita eterna” del 12 settembre 2022.
Anticipando la Wilde, Marco Erba, insegnante e scrittore, confeziona un gioiellino fantasy ricchissimo di provocazioni e di profondi spunti esistenziali. Attingendo con grande libertà alle tematiche degli universi paralleli, ma rielaborandole originalmente, Erba gioca su diversi piani come visioni, flash back e ricordi, sogni, realtà virtuale e vita reale, con un ritmo narrativo avvincente e una scansione temporale perfetta. La storia vede come protagonisti dei ragazzi, ma non si sottrae alle domande più radicali della condizione umana: come convivere con il dolore, il limite, gli ostacoli, le sconfitte? E’ meglio fuggire in un universo virtuale, dove potersi creare una “second life” soddisfacente? Nel romanzo la protagonista compie un percorso drammatico ma pienamente umano, che la porta ad affermare convintamente: “Non voglio una vita perfetta, voglio una vita felice. Non c’è felicità senza ricordo, senza amore. Non c’è felicità senza dolore”. Erba padroneggia la storia con maestria, utilizzando uno stile limpido e sorvegliatissimo. L’utilizzo didattico del romanzo potrà prevedere delle analisi di struttura narrativa, e approfondite discussioni sulle tematiche accennate, già accessibili a ragazzi/e della scuola secondaria di primo grado, proprio per la loro universalità.
A cura di:
Enrico Leonardi. Ha insegnato Lettere nella Scuola Media di Inzago (MI) per 37 anni, è in pensione dal 2007. Sposato, con due figlie, ha partecipato alla Equipe di D’Ambrosio/Mocchetti/Mazzeo con altri numerosi amici per una trentina d’anni; insieme hanno pubblicato le Antologie “Introduzione alla realtà”, “Nuova introduzione alla realtà” e “Oltre la siepe” e il Corso di Geografia “Terra dei popoli” sempre con l’Ed. La Scuola. Fa parte del Centro Culturale “J. H. Newman” di Cernusco s/N. e del Gruppo Medie di “Stand By Me”.