MATERIALI PER L'INSEGNAMENTO - LETTERATURA
Franco Faggiani: IO E ORSO, a cura di S Fanni
IO E ORSO
Autore: Franco Faggiani
Editore: Mondadori Electa Junior, gennaio 2024 - € 17,90
Pagine: 133
Target: da 12 anni
È un bel libro adatto ai ragazzi delle classi prime della Scuola Secondaria di Primo grado.
Si tratta di un “favolario” moderno e accattivante che, grazie all’originalità e alla prosa elegante dell’autore, si legge con facilità e in poco tempo.
I PROTAGONISTI
Matteo è un bambino magrolino e vivace, ha nove anni e, per un incidente con gli sci, si ritrova con una gamba fratturata in due punti con relativa ingessatura per diversi mesi. Dato che i genitori sono molto impegnati col lavoro, Teo trascorrerà la lunga convalescenza nella casa di montagna del nonno Ignazio, un fantastico chalet affacciato su un grande prato che digrada verso il fiume. Qui potrà seguire l’ultimo mese e mezzo di lezioni scolastiche con il computer accudito dal nonno, un ex insegnante che con i ragazzi ci sapeva proprio fare.
Nel tempo libero Matteo starà con Bruno, un ragazzino di dodici anni che vive con i genitori nella grande casa di pietra e legno, una fattoria con stalla situata nel limite inferiore del grande prato. Il vicino di casa è grande e grosso, si muove lentamente ma è molto forte, e per questo gli è stato affibbiato il soprannome di Orso. Grazie a una rudimentale sedia-zaino in vimini porterà in giro nel bosco l’amico con la gamba ingessata, e i due, tramite una “strana e inusuale” capacità comunicativa di Teo, faranno conoscenza con piante e animali, dando vita a dialoghi e spiegazioni che poi verranno scritti nel favolario.
LA STRUTTURA
“Io e Orso” presenta una cornice narrativa molto interessante, che riesce a fare da contenitore alle dieci favole in modo organico; essa cioè, avviando la narrazione e concludendola, dà vita a un racconto unitario nel quale sono ben integrate le singole brevi storie.
Le prime pagine, “Il mio grande segreto”, introducono i protagonisti, il luogo e il tempo, l’antefatto e - unico aspetto non realistico – qualcosa che si avvicina al cosiddetto elemento magico. In quest’ultimo si può riconoscere uno dei fattori tipici della fiaba, così come un’altra caratteristica fiabesca appare nella parte conclusiva, “Tanti anni dopo”, dove, grazie al tempo narrativo spostato molto più in là, l’autore termina la storia con una vicenda molto simile a un “e vissero felici e contenti!”.
La parte centrale del libro è costituita da dieci favole, i cui protagonisti, in sequenza alternata, sono animali e piante. Man mano che vengono incontrati da Matteo, la singola pianta o il singolo animale rivela le sue caratteristiche, legate, in genere, alla specificità della propria natura o allo stretto rapporto con altri elementi di flora-fauna con i quali vive.
Al termine di ogni singola favola vi è una breve scheda scientifico-naturalistica (a carattere divulgativo) che riprende il soggetto dell’episodio e, mentre tratteggia le caratteristiche essenziali del suo ambiente e del suo ciclo naturale, mette in luce anche gli “aspetti comportamentali” che lo rendono modello di uno specifico valore morale.
I CONTENUTI
L’autore dichiara la morale di ciascuna favola mettendola come sottotitolo, e così favorisce una lettura orientata a cogliere il significato presente nella singola storia. E se per le formiche è facile abbinare il loro agire alla capacità di organizzazione o il corvo all’intelligenza, ben più sorprendente e misterioso sarà scoprire le qualità attribuite – per citarne solo un paio – allo scoiattolo o al faggio.
La caratteristica interessante di queste favole è che la pianta o l’animale non sono umanizzati nel loro agire psicologico, come solitamente avviene nelle favole classiche, ma restano sé stessi, documentando dall’interno della loro realtà le peculiarità che la natura ha loro dato. Ciò le fa essere moderne e facilmente apprezzabili anche dal punto di vista della semplice curiosità naturalistica, aspetto di norma presente nei ragazzini e, comunque, decisamente più vivo rispetto all’interesse per gli altri argomenti scolastici.
Oltre al sincero amore per la montagna che anche in questo libro Franco Faggiani riesce a trasmettere, un ultimo punto degno di nota è la scelta di parlare di virtù che sempre più raramente si sentono nominare: accoglienza, collaborazione, genialità, ospitalità, forza, fantasia, versatilità, compagnia. L’autore riesce a dare carne a questi valori rappresentandoli dentro brevi storie prive di artificio letterario, che sembrano essere soprattutto un resoconto di pura osservazione di aspetti della natura reali, oggettivi. In un certo senso pare che la natura stessa, oltre che permettere l’esistenza degli esseri viventi, attraverso le parole dello scrittore voglia rivelare le sue verità nascoste, non solo perché si impari a rispettarla, ma soprattutto perché gli uomini le scelgano per impostare la loro vita.
AGGANCI CON LA DIDATTICA
Tra i primi argomenti nelle programmazioni di Italiano per le classi prime ci sono favole, fiabe, leggende e miti antichi, contenuti solitamente con “scarsa presa” su ragazzini di undici anni, non solo perché si tratta di generi già conosciuti negli anni dell’infanzia, ma anche perché non lasciano intravedere alcun nesso con i nuovi interessi di questa età. La statistica dei miei anni passati dice che gli undicenni, al termine di tali argomenti, tendono sì a conoscere le caratteristiche del genere favola-fiaba, i principali autori e le favole più note, ma la loro, purtroppo, rimane una conoscenza puramente scolastica.
La lettura di “Io e Orso”, invece, rappresenta la possibilità di un approccio nuovo e interessante, sia per l’incontro con favole più moderne e dai contesti reali verificabili in presa diretta, sia per l’approfondimento di valori umani alla portata dei ragazzi che facilitano il loro mettersi in gioco. In quest’ottica, ogni singola favola potrebbe diventare significativa a livello personale, favorire il confronto in aula, dare il via alla creatività e scrittura di nuove favole, e magari realizzare un “favolario” di classe.
Rispetto alla produzione personale, i racconti brevi di Faggiani sono un eccellente modello da cui prendere spunto per tanti motivi: per la struttura narrativa e l’ordine delle sequenze di ogni storia, per il periodare, chiaro e semplice, di facile comprensione ma mai banale, per la ricchezza lessicale (Aliseo, acido formico, arillo, longbow, inversione termica, fotosintesi …) dove ogni termine viene puntualmente e adeguatamente spiegato, per il gusto dell’umorismo che trapela nella sua scrittura, per la ricercatezza e la credibilità del valore morale abbinato.
Da ultimo, aspetto per niente secondario, “Io e Orso” è un testo di narrativa che si collega con estrema facilità alle Scienze Naturali, una disciplina con la quale, a partire dagli stessi contenuti delle favole, si potrebbe attivare un percorso interdisciplinare significativo.
A cura di:
SERGIO FANNI. Laureato all’Università degli Studi di Milano, ha insegnato Lettere nella secondaria di I grado di Santo Stefano Ticino (MI) dal 1983 al 2005 e, successivamente, nell’Istituto “San Girolamo Emiliani” dei P.P. Somaschi di Corbetta (MI). Dal settembre 2020 è felicemente in pensione e prosegue il suo impegno educativo/didattico come volontario presso l’istituto di Corbetta.