Christmas

AUTORE: Bruce Cockburn

EDIZIONI: Sony/Columbia – 1993

È l’inizio degli anni ’90, e precisamente il 1993, quando Bruce Cockburn, chitarrista e cantautore canadese, decide di impiegare il mese di maggio per registrare una serie di canzoni di Natale. Confluiranno tutte nell’album Christmas, il diciannovesimo nella carriera dell’artista, che uscirà alla fine di quell’anno. Qualche informazione e i crediti a disposizione a questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Christmas_(Bruce_Cockburn)
Cockburn è pregevole chitarrista acustico, a quell’epoca già da più di vent’anni in circolazione, un punto di riferimento di un certo riguardo per chitarristi e appassionati del folk nordamericano. E la chitarra acustica è naturalmente presente in tutti i brani, da sola, come nelle due chicche di apertura e di chiusura, Adeste Fidelis (con tanto di errore nella parola latina) e Joy To The World, o accompagnata da una ricca compagine di strumenti acustici e cori negli altri 13 brani presenti in questo lavoro. Possiamo a buon diritto parlare di folk, tenendo presente però che le canzoni non vengono tutte dallo stesso mondo di riferimento, ma da molte e diverse radici, prese – e questa è la caratteristica più interessante – e rimescolate secondo la sensibilità dell’artista, per riemergere in versioni talvolta molto diverse dagli originali ma sempre estremamente affascinanti. Così per il celebre villancico spagnolo Riu Riu Chiu, accompagnato da ipnotici arpeggi, percussioni e violino, oppure per I Saw Three Ships, diffusissima Christmas carol inglese in cui si immagina la natività arrivare dal mare. C’è spazio per il gospel rivisitato in chiave country&western di Go Tell It On The Mountain, Early On One Christmas Morn e Mary Had A Baby, ma anche per il canto settecentesco Iesus Ahatonnia (The Huron Carol), dalla storia molto particolare, perché scritto dal missionario gesuita Jean De Brébeuf nel linguaggio della tribù degli Uroni, nel Canada del Nord. Senza citarle tutte, ricordiamo anche il canto tradizionale francese Les Anges Dans Nos Campagnes (meglio noto da noi come Gloria in Excelsis) cui viene aggiunta una sezione di percussioni e una melodia mediorientale, riambientando il fatto della nascita di Gesù là dove è avvenuto, come una sorta di cavalcata nel deserto, scalpitante e desiderosa di annunciare quello che è accaduto. Insomma, un disco di grandissima qualità, che non può mancare fra gli ascolti del periodo natalizio e che testimonia che la nascita di Gesù può essere cantata a qualunque latitudine, rivestendola di ciò che è proprio delle varie tradizioni e rendendola così più vicina a coloro ai quali viene annunciata.

Buon ascolto!


 A cura di:

WALTER MUTO, laureato in Lettere e con i più vari studi musicali alle spalle, decide di dedicarsi prima con grande passione e poi come lavoro alla musica, in particolare a quella leggera. E’ insegnante al CPM di Milano, coadiutore di Franco Mussida. Ha realizzato, in tutti questi anni, tutta una serie di spettacoli con Carlo Pastori.

 

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