IL PASSAGGIO DELL'ORSO

di Giuseppe Festa

Editrice Salani 2024 - € 9,50

Pagine:  213

Target: da 11 anni

 

“Il passaggio dell’orso”, romanzo d’esordio di Giuseppe Festa - prima edizione marzo 2013 - è una bella storia che mette a tema il rapporto uomo-natura, senza ridurre la reale complessità che tale “sfida” implica.
È ambientato nell’ormai centenario Parco Nazionale d’Abruzzo, una vasta zona di riserva integrale, dedicata alla conservazione dell’ecosistema locale, tra cui il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno marsicano.
E proprio gli orsi marsicani – nello specifico una mamma orsa e i suoi due cuccioli – sono tra i protagonisti di questo racconto, nel quale sono messi in evidenza le caratteristiche comportamentali rispetto all’ambiente naturale e alla presenza dell’uomo. Giuseppe Festa, laureato in Scienze Naturali, riesce a documentare molto bene le peculiarità di questo plantigrado anche per aver svolto diversi periodi di volontariato nel Parco Nazionale d’Abruzzo a stretto contatto con i guardiaparco.

I protagonisti
Sandro è il personaggio attorno al quale ruota l’intera storia, ha quarant’anni, fa il guardiaparco con passione e competenza, è sposato con Lucia e da poco hanno avuto il loro primogenito Luca.
Cesidio è coetaneo e collega di Sandro, spesso in coppia nel pattugliamento e negli appostamenti per monitorare le specie protette e impedire atti di bracconaggio.
Valerio è biologo e ricercatore universitario, ha venticinque anni e viene chiamato dal direttore reggente del Parco a coordinare sul campo uno studio sull’orso marsicano. Insieme al veterinario affiancherà Sandro per catturare, sedare e applicare agli orsi un collare con ricetrasmittente.
Kevin e Viola sono due quindicenni che a un certo punto della storia entrano in scena come volontari, grazie a un progetto per ragazzi attivato dall’Ente Parco. Il primo è un milanese ipertecnologico e social dipendente, si ritrova obbligato dai genitori allo stage come punizione estiva per la bocciatura in prima superiore; la seconda, invece, abita a Tivoli in campagna, ama la natura, va bene a scuola e come premio i suoi assecondano la sua richiesta di volontariato in Abruzzo.

E poi c’è Barbara, la coordinatrice e tutor dei volontari, che accoglie e valorizza i due ragazzi.

 La storia
La narrazione copre un arco di tempo di quasi dieci anni e prende le mosse da una nevosa sera di gennaio, quando l’orsa Koti nella sua tana invernale mette al mondo i due cuccioli Karhu e Suuri e, contemporaneamente, Lucia nella sua casa di Villetta Barrea dà alla luce Luca, assistita dal marito Sandro e dalla anziana levatrice Solina. Già da questo primo capitolo si capisce che un filo invisibile lega le due famiglie, quella del guardiaparco Sandro con il piccolo Luca, e quella di mamma orsa con i suoi piccoli.
Dopo quattro mesi avviene il loro primo e provvidenziale incontro, durante il quale Sandro con grande coraggio aiuta Koti a salvare i cuccioli dall’assalto di un branco di lupi.
I capitoli successivi raccontano la passione dei guardiaparco per il loro lavoro e la cura, fatta di perlustrazioni e appostamenti anche notturni, nella protezione del Parco e degli animali che lo abitano, oggetto – orsi compresi - di continue azioni di bracconaggio. In una di queste, purtroppo, mamma orsa perde la vita e Karhu e Suuri hanno solo dieci mesi e ancora molte cose da imparare.
Dal settimo capitolo ci si sposta a cinque anni dopo e le vicende diventano più complesse e intricate: nuovo piano operativo per il controllo e monitoraggio dell’orso marsicano, pressioni sul Parco affinché si si concedano spazi edificabili e ad uso turistico, incomprensioni e contrasti tra Direzione e i guardiaparco, corruzione e bracconaggio sempre più spietato. Questi capitoli sono quelli più ricchi di colpi di scena, di improvvisi capovolgimenti di fronte, di situazioni estreme e di aiuti provvidenziali: un vero e proprio romanzo d’avventura. È la parte più avvincente e coinvolgente, non solo per l’azione continua e serrata, ma anche perché, man mano, emergono in modo evidente l’umanità, i sentimenti e i valori che muovono l’agire dei protagonisti, qualità che contribuiranno a una soluzione positiva di situazioni fino all’ultimo irrisolvibili.
Il 33° e ultimo capitolo fa un salto di altri tre anni e Luca è prossimo a compierne dieci. Un giorno papà Sandro lo porta nei pressi dell’area faunistica dismessa, lo fa salire sopra un grande masso erratico, dal quale, al tramonto, potrà assistere per la prima volta al passaggio dell’orso. Si tratta di un rito che Suuri nel mese di novembre, sulla strada verso la tana del letargo, ripete da tre anni: una visita e un saluto a un luogo “affettivo”, quasi fosse un essere umano. “Poi, così come era arrivato, l’orso scomparve. […] Un velo di sensazioni contrastanti avvolse Luca in un abbraccio agrodolce: duro come l’inverno e tenero come l’amore fraterno, veloce come il sole che affonda dietro i monti eppure lento, lentissimo, carico di una nuova attesa.”

 Le tematiche
Il tema centrale è la natura, la sua conservazione, il rapporto che l’uomo instaura con essa e le condizioni per garantire il rispetto delle specie animali, in particolare di quelle a rischio di estinzione.
L’autore riesce a parlarne in modo avveduto e realistico, e lo fa dando vita a questa storia ambientata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, una zona che conosce molto bene per esperienza diretta. Non c’è luogo che non venga indicato nella sua precisa toponomastica, e così, pagina dopo pagina, “conduce” il lettore in quelle località, rendendogliele familiari.
Il pregio di Giuseppe Festa è quello di sostenere e documentare che una realtà come quella del Parco d’Abruzzo è un bene per tutti, ma non lo fa in modo ideologico, censurando le problematiche legate alla minaccia che gli animali sono per gli abitanti di quel territorio. Nel raccontare diverse circostanze in cui gli orsi si avvicinano ai centri abitati, l’autore ci aiuta a capire che esistenza di parchi naturali, loro fruizione da parte di residenti e turisti, e animali predatori in libertà costituiscono un problema molto complesso, che chiede conoscenza, osservazione e intelligenza.
Un altro tema è l’amore per gli animali, perfino nel caso di un grande predatore quale è l’orso marsicano. L’autore presenta il loro agire evidenziando istinti e legami simili ai nostri, quali la cura e il senso materno di Koti verso i due cuccioli, “Stremata [per il laccio d’acciaio al collo], sentì le forze abbandonarla lentamente. Il dolore e la rabbia furono sopraffatti dal torpore, gli occhi si annebbiarono. Pensò ai cuccioli, un pensiero dolce e lieve che salì fino alla tana a soffiare sul loro sonno tranquillo”.
Nel romanzo emerge anche uno sguardo positivo e di fiducia nei confronti degli adolescenti, come nel caso di Kevin e Viola, due quindicenni senza arte né parte che però, accolti e messi alla prova, daranno un aiuto provvidenziale. “Il rapporto con Barbara era diventato davvero speciale: ormai la consideravano una specie di sorella maggiore. E si erano affezionati molto anche a Sandro, con i suoi sorrisi calmi e silenziosi e la sua passione trascinante per il Parco e per gli orsi. […] A Sandro piaceva seguire i ragazzi, il fresco entusiasmo dei giovani volontari lo riempiva di energia”.
Sullo sfondo di questa storia sono sempre presenti una grande passione per la montagna (da gustare le brevi descrizioni di luce e atmosfera in stile impressionista), la dedizione al lavoro, l’accettazione della fatica fisica e il rispetto delle leggi con le quali Madre Natura dà vita a tutto, esseri umani compresi.

Da ultimo vanno segnalati possibili sviluppi didattici con altre materie: oltre a Educazione Civica per leggi e regolamenti, Scienze Naturali per flora, fauna e biodiversità e Geografia per una mappatura dei Parchi Naturali e Marini esistenti, ben 25 nazionali e 134 regionali.

 


A cura di:           

SERGIO FANNI. Laureato all’Università degli Studi di Milano, ha insegnato Lettere nella secondaria di I grado di Santo Stefano Ticino (MI) dal 1983 al 2005 e, successivamente, nell’Istituto “San Girolamo Emiliani” dei P.P. Somaschi di Corbetta (MI). Dal settembre 2020 è felicemente in pensione e prosegue il suo impegno educativo/didattico come volontario presso l’istituto di Corbetta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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