LA FABBRICA DELLA SUPERCREMA

 

Autore: Luigi Ballerini

Editore: Narrativa San Paolo ragazzi, 2024  - € 15,00

Pagine: 208

Target: da 13 anni

 

“Se otto ore erano state sufficienti a gonfiare i fiumi e a mandare tutto in rovina, quattro giorni erano bastati per rimettere in funzione la fabbrica. Quattro giorni e duecento operai, fra donne e uomini, che non avevano voluto risparmiarsi”.

Con oltre trenta libri al suo attivo, Luigi Ballerini, pluripremiato scrittore di romanzi per ragazzi, entra ora nella storia d’Italia per via narrativa, presentandoci la mitica fabbrica Ferrero attraverso la vicenda d’amore di Lino e Teresa e dei loro amici Caterina e Tomà. Il racconto ha come sfondo la città di Alba, in Piemonte, e si dipana lungo il decennio che va dal 1948 al 1957. Scandiscono gli undici capitoli le pagine naïf di un calendario vintage.

Settembre 1948: una tragica alluvione e lo sbocciare di un amore

Il 4 settembre 1948 un nubifragio di inaudita violenza investe la città di Alba, sommergendo e travolgendo anche la fabbrica della Ferrero, già rinomata a livello locale per l’intraprendenza di Pietro Ferrero e di suo fratello Giovanni. Sembra tutto finito, ma i due fratelli incontrano gli operai avviliti e li rianimano. “La Ferrero erano anche loro”. In pochi giorni di appassionato lavoro si compie il miracolo: la fabbrica riapre. Nel frattempo la giovane Teresa, bloccata dalla piena sopra un macchinario, viene messa in salvo da Lino, un operaio meccanico suo collega. Comincia così tra i due diciassettenni una tenera amicizia che ben presto diventerà amore.

La morte di Pietro Ferrero e la dichiarazione d’amore di Lino

Pietro, l’anima della Ferrero, il geniale creatore del Giandujot , dolce in cui le nocciole entravano a integrare il cioccolato, muore improvvisamente il 5 marzo del 1949. L’intera città di Alba si ferma per il suo funerale; i suoi operai sono sconvolti e preoccupati per la perdita di un padre e per il futuro dell’azienda. Nel frattempo Teresa e Lino hanno scoperto di avere molte cose in comune; ad entrambi la terribile fase di guerra civile della Seconda guerra mondiale ha sottratto tragicamente un fratello. La storia d’Italia con le ferite del Dopoguerra ma anche con le sue speranze e attese entra prepotentemente nelle loro vite: l’invasione della cultura americana, il cinematografo con Il Mago di Oz, Cenerentola, Vacanze romane… i nuovi miti: James Dean, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, la musica nuova, il jazz. I due ragazzi frequentandosi hanno approfondito il loro amore, e Lino ormai si è dichiarato alla sua bella Teresa. A questa prima coppia si sono uniti come compagni inseparabili altri due amici, colleghi alla Ferrero, Tomà e Caterina.

Lino diventa rappresentante e Teresa si ammala gravemente

Due eventi imprevisti vengono a movimentare la vita di Lino e Teresa: il primo riceve la promozione a rappresentante della Ferrero; dovrà girare per l’Italia su un “Musone” (una berlina Fiat 1100 dal caratteristico frontale) a pubblicizzare i prodotti e a rifornire i clienti delle novità, tra cui il Sultanino (antenato del Kinder) e la Supercrema (antesignana della famosissima Nutella). Ma nel giugno 1950 Teresa viene salvata per miracolo dopo un ricovero d’urgenza per una tubercolosi addominale.  La degenza dura molti mesi e i medici preannunciano alla donna che non potrà più avere figli. L’incontro con Luigi, cugino di Lino, universitario di Lettere prossimo alla laurea, è occasione per i nostri amici per venire a contatto con Hemingway, Pavese, e il Mambo di Perez Prado.  Le ragazze prediligono la novità del momento, il Festival di Sanremo ascoltato alla radio. Attraverso i discorsi di Lino con i suoi clienti e le partitelle tra amici incontriamo la rivalità tra i tifosi dei due ciclisti Coppi-Bartali, il pugile Rocky Marciano e la terribile tragedia del grande Torino precipitato a Superga.

Settembre 1953: il “Cremablock” e due matrimoni paralleli

Alla Ferrero è ormai Michele, il vulcanico figlio di Pietro, a prendere le decisioni importanti e a sondare terreni nuovi e inesplorati. Per produrre la nuova deliziosa barretta, chiamata Cremablock, ha acquistato a Copenaghen una modernissima gigantesca macchina. Lino, dopo aver accantonato con costanza i risparmi del suo lavoro da rappresentante, si è comprato una Vespa nuova fiammante, intravista per la prima volta all’immensa Fiera Campionaria di Milano visitata con Teresa e con gli amici. Nel frattempo si avvicina il giorno tanto atteso; Lino ha chiesto al padre di Teresa  la mano della sua bella; fervono i preparativi del matrimonio, concordato per il 17 gennaio 1954 insieme a quello di Caterina e Tomà.

La nuova famiglia, la Ferrero sbarca in Europa. Due colpi di scena inaspettati.

Dopo il matrimonio, la nuova famiglia si trasferisce al Villaggio Ferrero di Alba, pensato per agevolare gli spostamenti degli operai. E’ arrivata la televisione, Lascia o raddoppia calamita le serate degli Italiani. La Ferrero si prepara a sbarcare in Germania con un nuovo prodotto, la pralina Mon Chéry, e Teresa viene scelta per avviare la nuova produzione lasciando temporaneamente Lino e l’Italia. Giovanni Ferrero muore improvvisamente il 24 ottobre 1957; tutta Alba si trova nuovamente in lutto. Michele eredita e prosegue la tradizione familiare, con la genialità e lo spirito paterno del padre e dello zio. Ma le avventure non sono finite per i nostri amici; il finale del romanzo ci offre due colpi di scena inaspettati, che ci tengono fino all’ultimo col fiato sospeso.

Epopea della Ricostruzione. Spunti per un utilizzo didattico

Ballerini non ha voluto costruire una storia “della” Ferrero, ma una storia “nella” Ferrero; attraverso vicende di umili protagonisti e con un lavoro di documentazione rigorosissimo e puntuale, supportato dalla “Fondazione Ferrero”, ha tratteggiato un vivido affresco del periodo eroico della Ricostruzione. Un’Italia povera ma dinamica, operosa, piena di speranza. L’Autore utilizza un linguaggio semplice e piano, accessibile ai giovani lettori cui il romanzo è indirizzato. Oltre alle vicende umane che non censurano niente, nemmeno la malattia e la morte (c’è sempre un punto di luce per guardare in faccia il dolore) vi sono innumerevoli spunti di Storia contemporanea, che potranno essere valorizzati in un lavoro didattico pluridisciplinare. Il tema affettivo è sviluppato con delicatezza, documentando un amore libero, gratuito, non possessivo, con il quale certamente i ragazzi e le ragazze di oggi potranno confrontarsi.  

 

 


A cura di:           

ENRICO LEONARDI.  Ha insegnato Lettere nella Scuola Media di Inzago (MI) per 37 anni, è in pensione dal 2007. Sposato, con due figlie, ha partecipato alla Equipe di D’Ambrosio/Mocchetti/Mazzeo con  altri numerosi amici per una trentina d’anni; insieme hanno pubblicato le Antologie “Introduzione alla realtà”, “Nuova introduzione alla realtà” e “Oltre la siepe” e il Corso di Geografia “Terra dei popoli” sempre con l’Ed. La Scuola. Fa parte del Centro Culturale “J. H. Newman” di Cernusco s/N. e del Gruppo Medie di “Stand By Me”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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